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Immagine del redattoreFrancesco Giannelli

IL RADON, QUESTO SCONOSCIUTO

Aggiornamento: 27 mag 2020


Hai mai sentito parlare del radon ?

No, non è un paese dell'africa equatoriale.

E no, non è neanche un nuovo ballo latino-americano ...


Ti arrendi ? Ok.


Il Radon è un gas che proviene dal terreno e che, attraverso crepe nei pavimenti o nelle pareti, si insinua negli edifici, concentrandosi ai piani più bassi.

E vabbè, cosa sarà mai alla fine ? 


Leggi sotto e capirai.


Il radon è considerato dagli esperti ambientali come la SECONDA causa di cancro al polmone, dopo il fumo di sigaretta. 


Impressionante, non trovi ?


L’EPA (United States Environmental Protection Agency) stima che ogni anno negli USA muoiano circa 21.000 persone per cancro polmonare attribuibile al Radon. 

Si, hai capito bene.

Ogni anno 21.000 persone muoiono (solo negli Stati Uniti) a causa di questo gas di cui tu non hai mai sentito parlare.

Se pensi che le morti causate da guida in stato di ebbrezza sono più o meno 18.000 l'anno, e quelle per incidenti casalinghi non arrivano a 8.000 unità, comprendi la gravità di questo fenomeno sottostimato.


Dirai, ma questo succede negli USA. Ma da noi ? 

Non sarà così sennò ne avrei sentito SICURAMENTE parlare ...

Studi autorevoli riferiscono che in Italia oltre 5.000 decessi causati ogni anno da cancro ai polmoni siano verosimilmente riconducibili all'esposizione al Radon.

MA ALLORA PERCHE' NESSUNO NE PARLA ? 


Se ne parla poco perché l'attenzione negli ultimi anni si è concentrata su altre cause di inquinamento indoor, quali ad esempio le patologie derivanti da muffe e condense (asma, allergie, bronchiti croniche) o le conseguenze all'esposizione dei metalli presenti nei materiali da costruzione (eternit, amianto e altro ancora).


Effettuare una diagnosi su l’inquinamento indoor senza affrontare la questione della presenza o meno di Radon è un po’ come fare la revisione alla propria auto senza controllare i freni.

Una diagnosi così condotta risulterà incompleta e, nel peggiore dei casi, inefficace.


Lo so, adesso sarai preoccupato. 

Dirai: "come faccio per assicurarmi che a casa mia (o nel mio ufficio, la scuola di mio figlio, nell'ospedale dove lavoro, ecc.) il radon non ci sia ?".


Non disperare !


Fortunatamente, valutare la presenza di radon negli ambienti chiusi è abbastanza facile. 

Lo si può fare monitorando i livelli di concentrazione mediante appositi dosimetri e per un tempo sufficientemente lungo da poter rendere attendibile la rilevazione.

Devi chiamare un professionista competente che se ne occupi e che provvederà poi, con il contributo di laboratori specializzati dell'Arpa o dell’Enea, a fornirti i risultati.


Chi frequenta per lavoro, o altro motivo, un ambiente situato al di sotto del terzo piano dovrebbe senza dubbio chiedere che venga effettuato il monitoraggio dei locali, così da assicurarsi di vivere in un ambiente salubre.


Considera che l'EPA (agenzia per la protezione dell'ambiente degli Stati Uniti) già raccomanda di fare questo !  


E poi c'è la normativa di riferimento (Direttiva 2013/59/Euratom del 05.12.2013) che indica le norme di sicurezza da adottare in materia. 


In Italia alcune Regioni l'hanno già recepita, imponendo monitoraggio del radon su tutti gli edifici strategici (ospedali, asili, scuole, luoghi di lavoro pubblici, ecc.).

E se il risultato indica una presenza eccessiva di questo gas ?


Dovrai mettere in atto alcuni interventi di miglioramento ambientale, quali ad esempio sistemi di aerazione naturale o meccanica, che il tuo professionista ti saprà indicare

.

E' indispensabile essere informati, soprattutto quando in ballo c'è la tua salute e quella delle persone a te care !


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